Intervista a Giorgia Angiuli, musicista, produttrice di musica elettronica ed italianissima!!! Mantenendo il suo nome anagrafico legato a quello artistico si lancia verso il panorama musicale internazionale. Di formazione classica, in conservatorio, ci racconta di un iniziale approccio verso l’hardcore, il rock e il new-metal. Attratta da gruppi quali Kim Crimson, Apparat e Bjork si avvicina successivamente all’utilizzo dei softwares e i sintetizzatori, sollecitando una sperimentazione che evolve dall’indie fino a suonare dance in 4/4 nei clubs. La formazione in conservatorio ci sembra aver posto radici più che robuste per un’evoluzione in qualsivoglia direzione. Oggi, lei è una musicista, non una dj, tutto l’equipment dei suoi live sono solo suppellettili che permettono insieme ai suoi “toys” di aprire ad una dimensione creativa, artistica, dove potersi esprimere e delineare un profilo artistico personale. La sua identità di genere è un fattore secondario. In un mondo di ‘maschietti’ come ci dice lei, a quelli che popolano più frequentemente le consolle, si contrappone lei, con un pizzico di timidezza ma portando la sua tecnica e la sua singolarità. La sua voce diventa ancor prima di tutto una componente tecnico-espressiva, processata con effetti. La differenza magari lo può fare il sound, ci spiega, dove la declinazione attuale techno con i suoi suoni più duri, possono essere invece controbilanciati da una sensibilità più femminile e melodica, alla quale fortunatamente non vuole rinunciare per conformarsi.
Now and Here (vocal version) – Giorgia Angiuli
InnerLine – Giorgia Angiuli
IL primo nasce dopo la lettura di testi relativi alla filosofia orientale. Il quì ed ora, ignorando il tempo che passa. Arricchito dal col contrabasso di suo fratello Francesco Angiuli, anche lui di formazione in conservatorio.
Il secondo pezzo: “sicuramente più maturo e realizzato con sintetizzatore nuovo obi six (oberyn – david smith) possiede un arrangiamento più maturo e fresco”.
Alla domanda di come veda e percepisca il mondo dell’elettronica di oggi, Giorgia Angiuli ci dice che l’attualità con tutta la tecnologia e la possibilità di numerosi mezzi ha prodotto in realtà un decremento della creatività. Gli artisti si sono relegati in un lavoro solitario, in isolamento davanti ai monitors. Anche la sperimentazione è venuta meno, appiattendo il tutto. Quello che si augura è che in futuro ci sia maggiore interazione tra softwares e strumenti acustici quindi scambio tra i vari campi e musicisti di diversa provenienza.
Interessante è anche l’aspetto ed impatto culturale che tale genere sembra sortire altrove piuttosto che in Italia. Infatti Giorgia, frequentando spesso l’Olanda, la Svizzera e la Germania ci dice come in quest’ultima, spesso i locali dedicati, vengano frequentati anche da persone anche cinquantenni. Purtroppo questo non accade nel nostro Paese dove un altro fenomeno viene sottolineato, ovvero quello della ‘poca attenzione’ dello stesso pubblico, più che spesso sempre giovanile, il quale per gran parte del tempo è ‘distratto’ nell’utilizzo degli smartphones. La controparte tedesca ha adottato infatti degli stickers da applicare su quest’ultimi, al momento dell’ingresso nei locali, per limitarne l’uso.
Interessante è il fenomeno e l’impatto che la musica elettronica abbia in maniera differente in diverse culture, dove, per aggiungere qualche curiosità, sempre in ambiente teutonico, anche le lavanderie ad esempio si sono attrezzate con la diffusione esclusiva di tale genere ad appannaggio di un’attenzione, come dicevamo più marcata e più interattiva anche sui social e nelle varie piattaforme dedicate, da parte delle utenze.
Giorgia Angiuli si avvicina all’etichetta Bpitch Control verso la quale era fan e dopo diversi tentativi riesce ad avere la possibilità di pubblicare due dischi, prima con un progetto che poi sarebbe confluito nella sua identità esclusiva con una consapevolezza maggiore e determinata verso questa strada.
Over the clouds (etichetta spagnola Suara – brano indie elettronico e non dance)
Everything changes (etichetta – Stil Vor Talent di Oliver Koletzki – “brano che le ha dato tanto perché è entrato in classifica e gli ha aperto tante porte”…)
Ringraziamo Giorgia che si è aperta a noi con serietà,trasparenza e cognizione di causa, facendo emergere preziosa sensibilità che sembra avere un’inclinazione spirituale anche verso ciò di cui si occupa oltre all’ambito strettamente musicale. Estende perciò la sua creazione, oltre che verso le note, peraltro sperimentandole attraverso le sue differenti declinazioni strumentali e tecnologiche, anche attraverso l’utilizzo di “Toys” giocattolo implicati per l’appunto per i suoni (sarà in uscita un suo Xilofono elettronico a forma di gatto) e la sperimentazione di fragranze legate ai live con relativi diffusori.
Suonare in contesti alternativi e ad esempio all’aperto ha sempre una grande magia. Ci parla di alcune esperienze preferite nei clubs quali ad esempio al Kater Blau di Berlino ed anche della collaborazione con Dj Ralf e la sua agenzia “La Terra”, apprezzando anche il suo stile e i suoi lives. I lives in base alle loro relative atmosfere hanno differenti soluzioni. Differentemente i clubs dove l’ascolto può essere più diretto ma anche più statico, nuove soluzioni alternative anche di location possono quindi stimolare nuove diffusioni…
Menzionando la produzione di un interessante video (“Nebula” – Jamaika De Marco), utilizzando vibrazioni particolari con una ballerina di danza classica sordo muta, quindi un articolo di Rolling Stone Italia ed uno spezzone di un programma che la presenta nella famosa Radio Globale di Ibiza ci salutiamo con “Embrace me now”, l’ultimo suo singolo di cui ci racconta della singolare nascita. Grazie Giorgia. (Discolors, 12Apr2017)
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