Indie-R-Views | Diari Della Fine | dagli esordi a… “Documenti”

Intervista ai DIARI DELLA FINE , Documenti è il loro primo album.

Lui si chiama Nicolò Ossino, ed insieme a Filippo Suffredini e Iacopo Cortopassi sono i “Diari Della Fine”. E’ un piacere conversare con Nicolò, si respira il mondo più vicino ad una trascorsa adolescenza. L’energia era quella che si avvicinava allo shoegaze, graffiante e ‘passionale’ ma che oggi cede lo spazio probabilmente ad uno stile differente. Ma non è questo l’elemento che balza agli occhi, anzi, all’orecchio. E’ invece uno stile dello scrivere e di unire parole e musica che ha una sua continuità, soprattutto una sua personalità e direi una inaspettata maturità. Immediatamente mi vengono in mente gli attuali TheGiornalisti, come similitudine; o ancor più i troppo sottovalutati Otto Ohm (band romana che affonda le sue origini nel 1997). All’ascolto del loro secondo singolo, che anticipa il loro primo album di esordio, sembrano pienamente convincere chi come me fa radio da molto tempo. E’ la spendibilità radiofonica dei pezzi che si riconosce all’istante, l’utilizzo di suoni al punto giusto, l’effettistica relativa e soprattutto la voglia di esplorare quel mondo che oggi può essere un altro sentire dell’attualità musicale, che sia indipendente o non, ovvero i Diari Della Fine. i Diari Della Fine nascono circa quattro o cinque anni fa, non sono amici di scuola, ma si sono trovati grazie alla musica (con vari elementi che sono entrati ed usciti dalla band) lasciando il posto ai tre. L’elemento più “aggressivo”, musicalmente parlando, di cui sopra, lascia spazio anche all’esplorazione del computer e quindi dell’elettronica, insieme ad elementi pop. L’album che uscirà è un po’ una sintesi di tutto ciò. Nicolò ci dice che sarà un album di “facile ascolto”, con i significati più tecnici del caso però, e simpaticamente ci dice che sua madre è il primo test di “gradimento”. Lavorano in casa, sembrano tipi tranquilli che però sanno bilanciare in modo sapiente, senza avere fretta e con la giocosità di un modo di intendere i suoni e le stesura di un’altra probabile ‘attualità musicale’ che si sposa con un’altrettanta assertiva regola di composizione. Nicolò infatti scrive di getto, non si può troppo ritornare sulle emozioni e “sull’intenzionalità”, direi io. Probabilmente anche questa è una chiave fondamentale della loro identità. L’autenticità di un qualcosa che si sente e che viene trasposto al di là delle ansie e nevrosi di elaborata composizione e che forse è più vicina ad un bisogno attuale di un certo tipo di musica. Le immagini, i testi, ad oggi, secondo il frontman dei Diari Della Fine, risultano più intelligibili, forse più maturi. Contenutisticamente legati più a degli spunti del passato, che siano l’utilizzo di suoni synth, come era negli anni ’80, ad immagini classiche e potenti, come quelle cinematografiche, più legate ad una fantasia anziché all’approccio più crudo travolto all’attualità, fredda e travagliata dei tempi correnti. Sono queste le immagini che nascono in cameretta o meglio al piano, è la seconda opzionalità di agganciarsi al sentire, ed ai pensieri. L’attualità è un qualcosa che va considerato, ci sono prodotti, ci racconta, che hanno il valore e la potenza dell’essere confezionati “super-bene”, quindi tanto di cappello per qualsiasi sortita del mondo della musica. Sono d’accordo!

Documenti
Filippo Suffredini – Nicolò Ossino – Iacopo Cortopassi

La Label dei Diari Della Fine è la Black Candy Records (“L’etichetta italiana dal cuore scozzese”). Poetico, come ci piace pensare ad un incontro fra un Artista e la propria Casa Discografica, è stato il primo approccio. Come ci rivela sempre Nicolò, non si è trattato di mp3 solamente inviati e mediati dalla rete. L’invio è stato ‘materiale’. Quindi l’ascolto del CD è avvenuto in auto, con tanto di, probabilmente, cover e annessi, in un contesto che è più vicino a chi fruisce e si vuole godere in primis la musica per se stesso, sotto un certo desiderato ‘romanticismo’ direi. Piena libertà dalla Label dove preziosi, dobbiamo però constatare, sono stati i contributi tecnici di Lorenzo Buzzigoli (mixaggio) e Tommaso bianchi (master).

Il solo Amore per la musica speriamo che sia il motore portante anche per il futuro, indipendente dai nuovi contesti live che accadranno. Ed alla domanda: “Dove vi piacerebbe suonare?” la risposta è stata: “Ovunque, anche a casa tua (cioè ‘mia’)”. Li prendo in parola!!!

Grazie ai Diari Della Fine, in attesa dell’ascolto completo del loro primo album “Documenti”.

(Emiliano Tanchi)


Tracklist:

1. Fotoromanzi.

2. Sebago.

3. Giuda ( 2ndo singolo in anteprima di “Documenti”).

4. Internos (1mo singolo di “Documenti”).



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