Il Sale Della Terra | Sebastião Salgado | Scritto e diretto da Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado

Film documentario straordinario!!! Basato sugli scatti di Sebastiao Salgado (Aimorés, 8 febbraio 1944, fotografo brasiliano) e per la regia di Wim Wenders (regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, fotografo, critico cinematografico e scrittore). Lungo curriculum quello del regista tedesco che evidentemente nutre una passione anche al di fuori dei proprio confini identitari nazionali, nonché europei. La fortuna di averci raccontato la storia di una Cuba “musicale”, emozionante nei personaggi, dove la musica è stata la principale se non l’unica linfa vitale che solamente in vecchiaia ha portato i protagonisti a varcare le soglie di un mondo speciale quanto difficile. Ma seppur con un piccolo rammarico distolgo l’attenzione dal riferimento “Buena vista social club” per attingere ad un’altra ispirazione latina, quella di Wim Wenders, dove la Terra, insieme alla Natura sono il punto di partenza ed il punto di ritorno. Stiamo parlando per l’appunto de “Il Sale della terra”; dove il Sale sono gli essere umani, collegamento che si interseca con le multiformi e più o meno intense identità culturali, quell’evoluzione umana o sociale che distaccandosi dalla Natura cerca disperatamente di ritornarvi come il percorso fotografico di Sebastiao Salgado, passando per la negazione di se stessa e finalmente poi a ricongiungersi.

Il ritmo lento, pacato e narrativo di Wenders mettono in risalto immagini e parole, con un crescendo che ti entra dentro e che rende il sapore con un’intensità molto più profonda di qualsiasi effetto cinematografico, della vita in generale, dell’uomo con la sua componente distruttiva, della sua forza e dei suoi paradossi. Un film di grande contenuto e vigore che parte dall’America per attraversare l’Africa e giungere in Europa, tracciando un filo comune che rende di un peso specifico potentissimo gli scatti del grande fotografo e che diventeranno un contenuto poderoso e fin troppo pesante, costringendolo (lui, Sebastiao) a ricollocarsi dalla ghigliottina della coscienza, per poi fermarsi e potersi rigenerare, lasciandoci, a noi spettatori, con un sospiro di sollievo ed una maggiore consapevolezza, guardando leggermente più in alto a seguire l’altezza della natura, l’oggetto delle sue ultime fotografie, che chiudono il percorso come un piccolo ritrovato paradiso, a mo di lieto fine, ma con un grande messaggio dal valore trasversale. (Emiliano Tanchi).

Scritto e diretto da Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado, figlio di Sebastiao.


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